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Giallo a Montefiore di Recanati: 46enne muore dopo un colpo di fucile

Trovata in fin di vita dai genitori, la donna è stata portata in ospedale dove però è deceduta poco dopo il ricovero

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Ambulanza, soccorsi, 118

E’ stata trovata nel suo letto in fin di vita la sera del 14 novembre, a causa di ferite da arma da taglio e da fuoco. Immediato l’allarme, ma poco dopo il ricovero, una 46enne di Montefiore, frazione di Recanati, è deceduta.

I Carabinieri del Reparto Operativo di Macerata, coordinati dal sostituto procuratore Luigi Ortenzi, stanno indagando su quello che apparentemente sembra essere un omicidio, avvenuto nel tardo pomeriggio in via Ezra Pound. La vittima, Cristina Cappellacci, è stata rinvenuta in fin di vita dai genitori, poi la corsa in ospedale a Macerata, dove è arrivata in condizioni disperate e dove è morta poco dopo.

Quello che dalle prime indiscrezioni sembrava un gesto drammatico di suicidio, con il passare delle ore si è tinto di giallo: oltre alla grave ferita all’addome con un’arma da taglio, sono poi emersi altri dettagli. Come la ferita da arma da fuoco, un fucile ritrovato sotto il letto e una cartuccia calibro 12, regolarmente detenuti del padre.
E proprio questa ferita sarebbe stata quella fatale, secondo quanto rivelato dall’autopsia eseguita dal medico legale Roberto Scendoni e Domenico Mazza, dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Macerata.

Sul colpo di fucile, però tanti sono gli aspetti da chiarire. A partire dal fatto che né la madre della vittima, né la vicina di casa abbiano sentito alcuno sparo.
La Procura ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio volontario, ma gli inquirenti ritengono che si tratti di un atto autolesionistico: alcune testimonianze affermerebbero che Cristina avesse già dei precedenti in merito. La donna non aveva figli, non era sposata e al momento non aveva un’occupazione: si era trasferita nella casa dei genitori perché la sua abitazione era stata lesionata dal sisma di fine ottobre. Si stava frequentando con un uomo risultato, secondo i militari dell’Arma maceratese, estraneo ai fatti.

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