Proteste per la possibile chiusura del cementificio Sacci a Castelraimondo
Lavoratori in piazza e poi incontro con il prefetto Preziotti, slitta quello con Ceriscioli
I 71 dipendenti del cementificio Sacci di Castelraimondo hanno manifestato lunedì mattina, 19 settembre, per richiamare l’attenzione sul rischio di chiusura dello stabilimento, acquisito il 1 agosto scorso da Cementir, società del gruppo Caltagirone. I lavoratori chiedono una soluzione concreta per scongiurare l’avvio della procedura di mobilità, che scatterebbe il 30 settembre allo scadere della cassa integrazione.
Nel frattempo, l’incontro tra il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, e i vertici aziendali previsto per venerdì 16 è stato rinviato al 23 settembre, ovvero a una sola settimana dal termine degli ammortizzatori sociali e mentre permane l’incognita sulle reali intenzioni dell’azienda circa il futuro dello stabilimento.
Sindacati e rsu della Sacci incontreranno martedì 20 il Prefetto di Macerata, dott.ssa Roberta Preziotti: «Illustreremo la situazione e chiederemo di intervenire per fare in modo che avvenga l’incontro tra istituzioni e azienda – spiega Massimo Giacchetti, segretario generale Filca Cisl Marche –. Il nostro obiettivo è quello di scongiurare i licenziamenti e avere un altro periodo di cassa integrazione per riorganizzazione aziendale in attesa di conoscere i piani della Cementir».
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