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Macerata, via libera del consiglio alle linee programmatiche di governo

Consiglio comunale MacerataPassa con 23 voti favorevoli il documento che traccia le linee di governo della giunta Carancini per i prossimi cinque anni.


 

Approvati ieri sera dal Consiglio comunale gli indirizzi generali di governo e le linee programmatiche della nuova amministrazione Carancini. La delibera, integrata da un emendamento dell’Italia dei Valori, è stata votata con 23 voti favorevoli della maggioranza (Pd, Pensare Macerata, Comunisti italiani per la federazione della sinistra, Italia dei valori, Verdi e La sinistra per Macerata) e 15 contrari dei gruppi di opposizione (Pdl, Udc, Lista Ballesi, Lista Conti e Macerata è nel cuore). Non ha partecipato al voto Anna Menghi, capogruppo dell’omonimo Comitato che ha preferito lasciare l’aula dopo aver ricordato che il costante impegno politico del suo gruppo, purtroppo, non è stato premiato dagli elettori. Una situazione che ha fatto riflettere il Comitato facendogli scegliere la strada dell’osservazione critica al programma dell’Amministrazione.

La seduta era iniziata con la commemorazione da parte del presidente dell’assise Romano Mari di Massimiliano Ramadù e Luigi Pascazio, i due militari italiani morti in Afghanistan.

Compatta la maggioranza nel votare favorevolmente gli indirizzi programmatici ma nell’articolato dibattito che ha portato all’approvazione della delibera, è emersa anche l’anima critica rappresentata dai Comunisti italiani. Michele Lattanzi, sottolineando la fiducia che il suo gruppo ha inteso dare al sindaco con il voto favorevole al programma di governo, ha ricordato che esistono delle criticità da risolvere e che il partito dei comunisti italiani sarà attento al raggiungimento degli obiettivi ma i modi e i metodi dovranno essere discussi insieme. Ha poi elencato tre punti sui quali l’attenzione del gruppo sarà particolarmente focalizzata: parcheggio Rampa Zara, scuola delle Vergini e collegamento Santa Croce – Collevario.

Negativo il giudizio dell’opposizione alla delibera. Fabio Pistarelli, capogruppo Pdl ha parlato di avvio difficoltoso per la nuova Amministrazione che ha avuto bisogno di tre sedute consiliari per l’approvazione degli indirizzi di governo e non ha ancora risolto i problemi politici in seno alla maggioranza. Riferendosi alla mancata nomina dell’ultimo assessore, Pistarelli ha poi invocato il diritto del Consiglio comunale a ridiscutere le linee programmatiche quando la Giunta sarà nominata nella sua interezza. Anche Giorgio Ballesi (lista Ballesi) ha puntato il dito contro la mancata nomina dell’assessore che a suo parere inficia la possibilità per l’assise di votare le linee programmatiche di governo. Da Ivano Tacconi, Udc, la critica verso il lento avvio dell’attività di governo ma anche l’invito a dare a Macerata un ruolo incisivo, ad aprirsi alle Amministrazioni comunali della provincia per creare sinergie e collaborazioni che possono far crescere la città e il territorio.

La maggioranza da parte sua con Pierpaolo Tartabini (Sinistra per Macerata) e Narciso Ricotta (Pd) ha apprezzato l’inserimento nella delibera, del programma elettorale predisposto congiuntamente dalle forze politiche e votato dai cittadini. Ciò, secondo i due capigruppo, dimostra che le promesse ai maceratesi non rimangono slogan elettorali ma diventano attività politica e amministrativa. Per Massimiliano Bianchini capogruppo della lista civica Pensare Macerata è iniziata una nuova storia in grado di riformare Macerata perché sui grandi temi ci si confronterà oltre che con gli organi istituzionali anche con la città. Guido Garufi (Idv) ha parlato di una nuova consiliatura fondata su una esigua differenza di voti tra centro destra e centro sinistra che si esprime in tre numeri: 46, 41 e 14 che sono poi le percentuali di voti espressi al primo turno rispettivamente per i candidati Carancini, Pistarelli e le tre Liste civiche. Da questa fotografia a parere del capogruppo, potrà articolarsi una democrazia diversa, non arrogante ma aperta al confronto.

Prima della votazione della delibera erano stati respinti due emendamenti presentati dai comunisti italiani e presentati dal capogruppo Michele Lattanzi. Il primo bocciato con 11 astensioni della minoranza, 4 favorevoli dei comunisti italiani e 17 contrari della maggioranza, riguardava la provenienza politica degli assessori. Il secondo che ha ottenuto 15 voti favorevoli (Ci e opposizione), 17 contrari della maggioranza e 2 astensioni, si incentrava sull’argomento delle primarie un sistema di scelta del candidato che il capogruppo Michele Lattanzi ha dichiarato di non condividere.

Approvato invece, con la sola astensione di Giorgio Ballesi, il documento integrativo a firma Guido Garufi e Ubaldo Urbani dell’Idv, con il quale viene valorizzato il ruolo del Consiglio comunale. A tutte le votazioni degli emendamenti non ha partecipato il Comitato Menghi.

Un ultimo emendamento dei comunisti italiani che in un primo tempo si pensava di trasformare in ordine del giorno al termine della seduta è stato poi ritirato dal presentatore Alessandro Savi. Riguardava l’installazione di una struttura mobile completa di cucina e strutture idonee da collocare in appositi spazi su richiesta di associazioni.

dal Comune di Macerata

Redazione Macerata Notizie
Pubblicato Giovedì 20 maggio, 2010 
alle ore 11:38
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