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Macerata, anche l’opera ha i suoi “angeli”

Ecco chi si occupa dell'assistenza sanitaria durante le serate nel cartellone dello Sferisterio

I volontari della Croce Verde allo Sferisterio di Macerata

Sono gli “angeli” dello Sferisterio. Può sempre capitare che durante uno spettacolo ci si senta male e si abbia bisogno di un aiuto – una semplice bottiglietta d’acqua o un vero e proprio soccorso – ma a chi rivolgersi quando ci si trova all’opera, durante uno spettacolo?

La Croce Verde offre assistenza sanitaria gratuita, con il suo personale volontario, durante le rappresentazioni della stagione lirica di Macerata, occupandosi sia del pubblico in sala sia degli artisti in palcoscenico. “C’è sempre bisogno di un’assistenza sanitaria – spiega il medico di sala Marco Sigona, responsabile del settore – . Ci sono numerosi spettatori e artisti che spesso necessitano del nostro aiuto”. I volontari non si limitano solo a soccorrere le persone colpite da malanni dell’ultimo momento, ma si dedicano anche all’assistenza verso i disabili e gli anziani che vogliono godere della bellezza dell’opera.
Il dottor Sigona sottolinea: “Il tutto avviene senza che nessuno si accorga di nulla, perché ormai siamo esperti nel muoverci con estrema discrezione. E lo spettacolo funziona anche per questo”.

Tutto ciò rispecchia quello la Croce Verde fa al di fuori dell’Arena: servizio di emergenza, trasporto sanitario, assistenza, servizi alla persona. Particolarmente interessante, tra i vari progetti della Società Volontaria, la Casa della Salute presso il Centro Commerciale Val Di Chienti, uno spazio dove il pubblico può incontrare uno staff professionale per consulenze e consigli. Dietro al simbolo verde c’è un bel numero di volontari – di diversa età – che dedicano il loro tempo gratuitamente affinché tutto funzioni alla perfezione.

Anche la Croce Verde ha apprezzato la stagione di quest’anno, specialmente vedendo una buona presenza di giovani: “Il direttore artistico Francesco Micheli ha portato nelle vie di Macerata, nelle scuole, nelle Università l’opera, fino a coinvolgere i ragazzi in diversi modi” afferma uno dei volontari, Delio Mengascini. Sigona, invece, evidenzia come questa occasione gli abbia permesso di unire due grandi passioni: “Come dottore, nutrire l’anima per me significa portare il mio servizio a disposizione di tutti e se posso coniugare la mia professione con l’amore che provo per la musica, tanto meglio.

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