Le celebrazioni  del IV Centenario di padre Matteo Ricci entrano nel vivo con la mostra Matteo Ricci. Incontro di civilità nella Cina dei Ming che aprirà i battenti sabato 6 febbraio al Capital Museum di Pechino. Una delegazione marchigiana composta dal presidente della regione Gian Mario Spacca, dal presidente del Comitato celebrazioni ricciane Adriano Ciaffi, dal sindaco di Macerata Giorgio Meschini partirà oggi pomeriggio per raggiungere l’altra parte della delegazione regionale e delle istituzioni del territorio,  già presente a Pechino.

L’esposizione, curata dal prof. Filippo Mignini direttore dell’Istituto Matteo Ricci per le relazioni con l’oriente e promossa dalla Regione Marche, costituisce un evento di grande rilevanza che il Comitato per le celebrazioni del IV centenario della morte di Ricci promuove, in collaborazione con le autorità della Repubblica popolare cinese, per ricordare il grande gesuita nato a Macerata e divenuto cittadino del mondo.

Il programma della celebrazione in Cina prevede nella mattinata di sabato 6 febbraio una cerimonia in omaggio alla tomba di padre Matteo Ricci custodita nel Cimitero di Zhalan, presso il Collegio Amministrativo di Pechino, dove il presidente del comitato Adriano Ciaffi pronuncerà un intervento commemorativo del gesuita maceratese, alla presenza della autorità cinesi ed italiane, tra cui l’ambasciatore d’Italia  in Cina, Riccardo Sessa.

Seguirà la conferenza stampa di presentazione della mostra e, alle ore 15.30, il taglio del nastro al Capital Museum di Pechino. La giornata in onore di padre Matteo Ricci a Pechino si concluderà con una serata di presentazione dei prodotti della nostra terra, dalle manifatture alle tipicità gastronomiche.

La mostra Padre Matteo Ricci. Incontro di Civiltà nella Cina dei Ming rappresenta idealmente il ritorno in Cina del gesuita e dalla cultura della sua terra. Documenta il primo significativo incontro tra la civiltà europea e la civiltà cinese ricostruendo il complesso viaggio, fisico, culturale e spirituale, compiuto da Ricci e dai suoi compagni, in collaborazione con un’ampia cerchia di intellettuali cinesi. 

La rassegna presenta una selezione di 200 opere, provenienti dalle maggiori Istituzioni museali italiane e cinesi, tra cui capolavori del Rinascimento italiano (Raffaello, Tiziano, Lotto, Barocci) che saranno per la prima volta esposti in Cina accanto a preziosi documenti dell’arte e della cultura dell’impero dei Ming.

I due mondi, fino ad allora reciprocamente ignari l’uno dell’altro, vennero da Ricci messi in contatto e nelle sue opere si riconobbero come le due metà di un intero. L’importanza di questo scambio e la grandezza dell’uomo che ne fu all’origine furono espresse dai cinesi, che pur nutrivano grande diffidenza nei confronti degli stranieri, nel titolo assolutamente inusitato di Xitai , “il maestro dell’estremo Occidente”, conferito a Padre Matteo Ricci

L’esposizione  si divide in due parti, congiunte da  un intermezzo del viaggio di Ricci da Macerata a Macao, con documentazione, tecnologie virtuali e 3D. La prima propone documenti relativi alla civiltà europea, in particolare a quella italiana, che Matteo Ricci ha trasmesso e fatto conoscere al mondo cinese. La seconda è un viaggio attraverso il percorso che Ricci ha compiuto da Macao (1582) a Pechino (1601-1610) ed evidenzia i risultati raggiunti da Ricci in collaborazione con i suoi amici cinesi, per ciascuna tappa: Macao l’apprendimento della lingua cinese, Zhaoqin il Buddismo, Shaozhou il Confucianesimo,  Nanchang il Taoismo, Nanchino il culto degli antenati, Pechino la corte ei Ming”.

Dal Comune di Macerata