Brianzoni fa il punto sul covegno “Neoplasie della mammella”, organizzato dall’Ospedale di Macerata
Il convegno su: “Neoplasie della mammella, prospettive terapeutiche e stato dell’arte”, organizzato dal dipartimento oncologico dell’Ospedale di Macerata in collaborazione con la Events di Macerata, presso la sala congressi Cucine Lube, è stata un’importante occasione per fare il punto della situazione nella nostra provincia, e non solo.
Dottor Ernesto Brianzoni, dirigente dell’unità operativa di medicina nucleare, cosa è emerso dall’assise?
« Abbiamo presentato alcune importanti novità terapeutiche sul tumore della mammella. In particolare la ricerca del linfonodo sentinella e novità in campo oncologico nei farmaci ».
Cosa produce per il paziente tale protocollo?
« Attraverso la collaborazione con le altre unità operative tale protocollo, chiamandolo con un termine improprio, ha il vantaggio che può essere esportato nei singoli ospedali dell’area evitando ulteriori disagi alla paziente ».
Presso l’ospedale di Macerata è stata costituita una vera e propria eccellenza che ruota intorno al dipartimento di oncologia e medicina nucleare.
« Vogliamo seguire la paziente in ogni passo. Partecipiamo quindi a protocolli nazionali ed internazionali e grazie al determinante apporto della Fondazione Carima, che ci ha offerto diversi macchinari, siamo ora una peculiarità per l’intera regione in particolare a livello di terapia radiometabolica e Iort ».
E’ giusto dire che siete il polo delle Marche?
« In medicina non è giusto fare la corsa per essere i primi quanto dotarsi di tecnologie all’avanguardia e partecipare a protocolli che permettano la migliore assistenza alla paziente. L’esportazione delle metodiche piuttosto che la diagnostica Pet applicata al tumore alla mammella ci permettono di assistere al meglio la paziente, non appena le viene diagnosticato il tumore ».
Si era parlato anche di una collaborazione con l’Università di Camerino, in particolare con il dipartimento di fisica.
« Le nuove strumentazioni richiedono personale altamente specializzato per questo stiamo studiando, con l’università un corso di laurea specifico. Speriamo di non perdere ulteriore tempo visto che da anni se ne parla ».
Il dottor Piero Ciccarelli, direttore della z.t. 9 di Macerata ha posto l’accento sul grande spirito di collaborazione che si è creato tra le varie unità operative dell’ospedale.
« Il dipartimento oncologico è sicuramente un’eccellenza, naturalmente al di fuori del contesto universitario anconetano. E’ l’integrazione di più realtà. La paziente ha tracciato un preciso percorso diagnostico con un unico screening per tutta l’area vasta: Civitanova Marche, Camerino e Macerata, che ci permette di ottimizzare le risorse ed i costi. La grande innovazione sta che la paziente può farsi operare dal chirurgo di fiducia anche se l’equipe non è dell’ospedale di Macerata ».
Direttore, questo significa che se c’è la volontà anche la sanità funziona?
« Grazie all’impegno di seri professionisti l’ospedale di Macerata si sta caratterizzando in questo campo. Le colonne del progetto sono i dottori: Brianzoni, Latini, Proietti e Nardi ottimamente supportati anche dagli altri responsabili delle unità operative: Patrizi, Mammana, D’Agnone. Questo ci consente di selezionare il personale a livello professionale. Credo che le specializzazioni del futuro siano la genomica e la biologia molecolare, quindi personale sempre più specializzato ».
La realizzazione del convegno è stata possibile grazie al patrocinio della provincia e del comune di Macerata e della Lube che, come ha detto il presidente Luciano Sileoni: « non produce solo cucine ma è anche molto vicina al territorio favorendo, attraverso l’offerta della propria struttura congressuale, meeting e convegni per lo sviluppo della realtà maceratese ».
Dal Comune di Macerata
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