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Maceratese tutto cuore: doppia rimonta in 10 contro il Matelica

In due minuti e sotto di un uomo la capolista passa dallo 0-2 al 2-2 nel big match dell'Helvia Recina. Le interviste post gara

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Belkaid-Maceratese

Il titolo era già pronto: “La caduta degli invincibili”. Invece, al momento dei… titoli di coda, l’inversione di rotta. La Maceratese, con un doppio colpo di reni e nonostante l’uomo in meno (inferiorità numerica diventata addirittura doppia nell’extratime), in un finale tutto cuore e determinazione rimonta l’immeritato svantaggio all’inglese con Kouko e Croce (deviazione vincente sotto misura del fosforoso centrocampista su stoccata da calcio da fermo del determinante Belkaid) e ricaccia la Civitanovese di nuovo indietro nella classifica generale.

Livello dell’autostima notevolmente lievitato per la truppa biancorossa in un finale di gara vissuto da contrappasso dantesco per contrasto a quanto era successo all’Angelini di Chieti, dove i neroverdi teatini erano riusciti a impattare in nove contro undici ed un’ulteriore settimana vissuta da prima della classe nel girone F di serie D. È il bello del calcio che si fa beffe di previsioni e tabelle e fa trionfare l’irrazionalità quando meno te lo aspetti. Ulteriore fatto da rimarcare è che la rimonta nei confronti dell’undici di Gianangeli è avvenuta contro una squadra che in più di un’occasione ha saputo sfruttare la zona Cesarini per assestare la zampata decisiva. Nella gremita Helvia Recina, invece, è proprio la Maceratese ad esultare per l’esaltante finale che, se non concede i tre punti, diviene tuttavia una panacea psicologica che potrebbe risultare decisamente positiva per il prosieguo del campionato. Che vede i biancorossi di Beppe Magi, per l’occasione in un inedito “spezzato” bianconero, ancora in testa e da soli.

La cronaca
Maceratese con l’inconsueto completo maglia nera e pantaloncini e calzettoni bianchi e l’invece consueto 4-3-3 ma senza Ferri-Marini, tenuto prudenzialmente in panchina per il problema muscolare rimediato a Chieti e rilevato da Bartolini e con Romano non al top ma schierato dall’inizio. Biancorossi ospiti con difesa a 4 e centrocampo a rombo, con Lanzi e Scotini esterni, l’esperto Lazzoni vertice basso ed il dinamico Mandorino appena dietro il duo d’attacco composto dagli ex Ambrosini e Cacciatore. Ritmo a go-go fin dal fischio iniziale.
Al 4′ cross dal fondo sinistra di D’Alessio, arriva Romano e bombarda dal limite. Spitoni in angolo alla grande. Al 6′ punizione dalla tre quarti sinistra per il Matelica per fallo di Croce, senza esito. Un minuto dopo l’altro ex D’Alessio blocca opportunamente Ambrosini dentro l’area in fallo laterale. All’11’ calcio piazzato dal limite destro per il Matelica. Mandorino impatta sulla barriera. Al 17′ insistita azione offensiva della Maceratese. Provano a calciare in porta D’Antoni e Bartolini ma vengono entrambi murati. Al 22′ punizione dalla tre quarti sinistra per i padroni di casa. Croce in mezzo, poi D’Alessio crossa dopo il tocco di D’Antoni, ma Gilardi anticipa Bartolini, risultando determinante.
Al 27′ il Matelica passa. Mandorino al limite evita con una finta Croce, che scivola, e infila nel sette con un sinistro calibratissimo: 0-1.
Al 29′ Croce prova la replica immediata con un destro a giro dal limite, ma Spitoni si accartoccia sul pallone. Al 33′ Marini ferma Cacciatore sul più bello in calcio d’angolo, evitando la seconda capitolazione. Al
34′ sinistro di Romano facile preda di Spitoni dopo un insidioso sinistro di De Grazia smanacciato da Spitoni lontano. Al 40′ Lazzoni prova la bomba dalla distanza ma Fatone, seppure un po’ avanzato, si rifugia in corner.
Al 42′ Romano calcia a botta sicura dopo l’imbeccata di Kouko, ma la sua stoccata, dopo il controllo, viene ribattuta da un difensore. Ad un minuto dal termine punizione per il Matelica con tiro finale a lato di Ambrosini.

2° tempo
Ripresa subito palpitante. Al 6′ Cacciatore entra in area e viene contrato da D’Alessio. Rigore ed espulsione nonostante le proteste dei padroni di casa. Dal dischetto Ambrosini realizza alla sinistra di Fatone che pure intuisce l’angolo, ma non esulta per rispetto dei suoi ex tifosi. Comunque è 0-2.
Per il Matelica sembra fatta. Al 13′ Ambrosini tenta di “seppellire” il match dalla destra, ma coglie l’esterno della rete. Intanto, dopo la contestata espulsione di D’Alessio in occasione del rigore, viene retrocesso sulla linea difensiva De Grazia. Al 17′ punizione di Croce dai 25 metri. Spitoni miracoleggia ancora in angolo. Al 21′ Marini, di testa, su azione da tiro dalla bandierina, impegna ancora il baluardo Spitoni che sembra insuperabile.
Al 23′ Ferri-Marini, subentrato a D’Antoni, spara a bruciapelo cogliendo al corpo Spitoni. La palla schizza in corner. Al 29′ punizione di Croce dai sedici metri destri senza esito. Alla mezz’ora prova Zivkov con un sinistro dalla distanza. Palla alta. La Maceratese raschia il fondo del barile delle proprie energie e centra l’obiettivo in un finale al cardiopalma.
Corre il 39′ quando Belkaid, risolutivo nel finale di gara come era accaduto a Chieti, suggerisce centralmente per Kouko che fa partire un destro a mezza altezza in girata e infila Spitoni: 1-2. Ora i biancorossi ci credono e spingono a fondo. Appena due minuti dopo ed il miracolo diventa realtà. È il 41′, Belkaid spara su calcio di punizione dalla tre quarti sinistra un destro velenoso, Croce ci mette lo zampino, la palla diventa un bolide ingovernabile a cui Spitoni non può opporsi: 2-2. C’è ancora il tempo per l’estrazione del secondo giallo ai danni di Garaffoni che ferma con un braccio un tentativo di contropiede ospite e per vedere che la Maceratese ha ancora le forze per riportarsi in avanti. Ma si chiude sul 2-2 con la folla maceratese impazzita a far festa con i propri beniamini che hanno smitizzato la fama di bestia nera del Matelica.

MACERATESE-MATELICA 2-2
27′ Mandorino (Mat), 51′ Ambrosini (Mat) su rigore, 84′ Kouko (Mac), 86′ Croce (Mac)

MACERATESE: Fatone, Cordova, D’Alessio, Croce, Garaffoni, Marini, De Grazia, Romano, Bartolini (35′ st Belkaid), D’Antoni (9′ st Ferri-Marini), Kouko. (A disp. Moscatelli, Cervigni, Lari, Capparuccia, Perfetti, Tortelli, Lattanzi). All. Magi

MATELICA: Spitoni, Cesselon, Corazzi (35′ st Bucciarelli), Lazzoni (27′ st Vitone), Gilardi, Ercoli, Lanzi, Mandorino, Ambrosini, Cacciatore, Scotini (24′ st Zivkov). (A disp. Passeri, Ranucci, Jachetta, Mangiola, Api, Pazzi). All. Franco Gianangeli

Arbitro: Guida di Salerno (Taccone di Parma-Collesano di Reggio Emilia)

Note: espulso D’Alessio per fallo da ultimo uomo al 6′ st e Garaffoni per doppia ammonizione al 44′ st; ammoniti Mandorino, Cesselon, Bartolini, Garaffoni, Ferri-Marini, Corazzi, De Grazia; angoli 13-2; al 10′ del st accesi i riflettori; rec. 1+4′, spettatori 3.000 circa.

 

Magi: “Alla fin dei conti sono stati due punti persi…
Franco Gianangeli, trainer del Matelica, fa autocritica: “Purtroppo dopo i cambi non abbiamo più trovato il giusto equilibrio. Ho dovuto effettuarli per degli infortuni dei titolari ma con i nuovi entrati non ci siamo più espressi bene, come avevamo fatto per il resto del match. Peccato per il risultato – il trainer guarda comunque il bicchiere mezzo pieno – ma il Matelica esce comunque rafforzato nel livello di autostima dal confronto con la Maceratese, una squadra tosta e ben fornita in ogni reparto“.

La partita di Coppa Italia può avere influito sulla brillantezza della sua squadra? “Non penso, ribadisco che non ho visto lo stesso equilibrio dopo essere stato costretto a togliere tre pedine nel breve volgere di tempo“.

Yassine Belkaid dondola i treccini rasta soddisfatto: “Non so se il gol sia mio (in effetti è da attribuire a Croce per una deviazione da sotto misura, ndr) ma sono comunque soddisfatto perché la squadra ha saputo reagire alla grande. La vera forza della Maceratese è proprio questa. Non molla mai“.

Il giovane ex Filippo D’Alessio porta il broncio: “L’espulsione? L’arbitro non ha visto che il mio intervento è avvenuto sulla palla. Ci può stare che sbagli, ma sono deluso perché avrei voluto dare di più contro la mia ex squadra. Ho tentato di impegnarmi al massimo finché sono rimasto in campo. Ora dovrò convertire la mia rabbia per il rosso di oggi in determinazione ed applicazione nelle prossime partite“.

Beppe Magi ha sbracciato molto in panchina, come una belva in gabbia, ogni qual volta – e non sono state poche – il direttore di gara ha optato per scelte che non hanno reso giustizia alla sua formazione: “Non voglio commentare l’operato dell’arbitro. Dico soltanto che una volta sbaglia l’arbitro, un’altra l’allenatore, un’altra ancora i giocatori. Certo è che la Maceratese oggi ci ha messo il cuore. Non si è mai abbattuta, ha giocato al massimo incurante del doppio svantaggio e dell’uomo in meno. Ho rilevato che l’inferiorità numerica non si è avvertita in campo. Neanche quando siamo rimasti in nove abbiamo vacillato. È ovvio che abbiamo rischiato. Del resto sullo 0-2 c’era poco da fare. Incassare l’eventuale terza rete non avrebbe cambiato la sostanza dei fatti. Ci è andata bene perché ci abbiamo creduto. Considerando la globalità del match, oltre ai due gol del Matelica conto un bel tiro di Lazzoni che Fatone ha deviato in corner e poco altro. La partita l’abbiamo fatta noi. Di occasioni ne abbiamo avute di più. I ragazzi mi sono piaciuti anche nel primo tempo che abbiamo chiuso immeritatamente sotto di una rete. Alla resa dei conti si può anche affermare che sono più… due punti persi che uno guadagnato. Però il calcio è questo. Potevamo perdere, non l’abbiamo concesso. Volevamo vincere, non ci siamo riusciti. Ci teniamo il punto e guardiamo avanti“.

da SS Maceratese

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