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Stefano Sensi: una guida marchigiana per l’Inter di Conte

Ottime notizie sia per i milanesi che per la nostra Nazionale, con Mancini che non potrà prescindere dal centrocampista

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Inter - Photo by 1966666 / Pixabay License

Non poteva esserci inizio di stagione migliore per Stefano Sensi, regista classe 1995 di Urbino. Passato dal Sassuolo all’Inter nell’ultimo mercato, il marchigiano ha stupito tutti fin dalle prime uscite ufficiali e si è già preso un posto da titolare nel nuovo corso nerazzurro di Antonio Conte.

La parabola calcistica di Sensi è molto particolare. Cresciuto nelle giovanili del Cesena, il regista marchigiano passa in prestito al San Marino in Lega Pro per farsi le ossa. Il tecnico Fernando De Argila si accorge subito di essere davanti a un potenziale fenomeno e decide di affidargli fin dalle prime gare stagionali le chiavi del centrocampo e la fascia da capitano. Niente male per un diciottenne alla prima esperienza tra i professionisti.

Dopo due ottime stagioni, Sensi torna a Cesena. Promosso titolare da mister Drago, collezionerà 31 presenze in Serie B impreziosite da tre reti. A stupire, oltre alla tecnica di prim’ordine, anche la fame e l’aggressività messe in campo. Doti che convinceranno il Sassuolo a spendere la bellezza di 10 milioni di euro per acquistarlo.

Nell’estate 2016, a 21 anni, l’arrivo al Sassuolo e il tanto atteso esordio in Serie A. Pochi mesi dopo, nella gara di campionato di ottobre contro il Crotone, arriverà anche la prima rete nel massimo campionato. A fine anno le presenze saranno 16. E se la successiva stagione sarà di assestamento (il Sassuolo si salverà in extremis e Sensi scenderà in campo 17 volte, segnando due reti) è nel 2018/2019 che il marchigiano esplode definitivamente. Roberto De Zerbi ne fa il cervello del centrocampo e Stefano lo ripaga con altri due gol e 28 partite di altissimo livello.

È qui che le big italiane ed europee iniziano a seguirlo con attenzione. Basti pensare che prima dello scatto decisivo dell’Inter che l’ha acquistato lo scorso luglio per una cifra complessiva di 25 milioni di euro, si era mosso anche il Barcellona, la squadra per cui Sensi tifava da piccolo e in cui giocava il suo idolo Xavi.

Le prestazioni con il Sassuolo gli valgono anche la maglia azzurra nel nuovo corso di Roberto Mancini. L’esordio da titolare arriva nell’amichevole del 20 novembre 2018 contro gli USA. Seguiranno altre convocazioni per le qualificazioni a Euro 2020 e un livello di prestazioni in costante crescita. Esempio lampante la recente gara vinta contro la Finlandia per 2 a 1. Sensi contro gli scandinavi è stato uno dei migliori tra gli azzurri, ha tirato in porta due volte e soltanto un miracolo del portiere avversario gli ha tolto la gioia del gol.

Ma quanto fatto vedere in quei 90 minuti ha lasciato comunque il segno. Così come accaduto nelle prime due giornate di Serie A in cui ha dimostrato di essere già perfettamente inserito nei meccanismi dell’Inter. Un gioco offensivo quello della nuova squadra di Conte che si presta ai punteggi spettacolari e a sfide ricche di gol e in cui il marchigiano si trova completamente a proprio agio. Basti pensare che, seppur schierato da regista arretrato, ha segnato alla prima giornata col Lecce (dopo due splendide reti nelle amichevoli estive con Lugano e Tottenham) e si è procurato con una giocata spettacolare il calcio di rigore con cui Lukaku ha deciso la trasferta di Cagliari.

E dopo gli elogi della stampa italiana ed estera (un giornalista spagnolo ha commentato dopo la gara con la Finlandia: “Che calciatore Sensi, padroneggia tre concetti di base che gli permettono di incidere sempre durante la partita: sa palleggiare, sa giocare con la squadra e sa tirare”, sono arrivati anche quelli, ben più importanti, dello stesso tecnico leccese: “Stiamo parlando di uno che vede il calcio e recepisce tutto quello che gli dico. Stavolta è stato un po’ sottotono nel primo tempo ma poi nel secondo è salito in cattedra ed è stato straordinario”. Ottime notizie, quindi, sia per i milanesi che per la nostra Nazionale. Mancini non potrà prescindere dalle idee di Stefano per andare a caccia del trono europeo nella prossima estate.

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