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Migranti sfruttati tra Recanati e Montelupone, denunciati due pakistani

Riscontrati dai Carabinieri di Civitanova Marche i reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro

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In occasione di alcuni controlli condotti nella giornata di venerdì 31 agosto nelle campagne situate tra Recanati e Montelupone, i Carabinieri di Civitanova Marche hanno portato alla luce un palese caso di sfruttamento del lavoro, denunciando perciò due individui per il cosiddetto “caporalato“.

Grazie all’impiego di un elicottero, le forze dell’ordine hanno potuto infatti seguire gli spostamenti di un furgone, al cui interno si trovava un gruppo di persone appena salite a bordo dopo aver lavorato in un campo agricolo dedito alla coltivazione di insalata.

Il mezzo è stato successivamente fermato all’altezza della frazione di San Firmano. I militari hanno così appurato che il veicolo trasportava 13 soggetti, provenienti perlopiù dal Pakistan o dall’Africa sub-sahariana: solamente 4 di loro sono risultati essere in possesso di un permesso di soggiorno valido, mentre altri 9 erano ancora in attesa della regolarizzazione della loro posizione; complessivamente, 12 dei 13 lavoratori risiedevano presso la sede di una Onlus situata nelle vicinanze.

I successivi accertamenti compiuti sul loro status di braccianti hanno quindi svelato una serie di irregolarità, riguardanti principalmente il salario loro corrisposto (5 euro all’ora anziché i 10 imposti dalla legge) e la durata della giornata lavorativa (10-12 ore invece di 6,5): tutto ciò era inoltre portato avanti senza contratti registrati e senza la benché minima fornitura di protezioni di ogni sorta.

Data la situazione riscontrata, sia l’autista del furgone che il titolare della ditta – ambedue di nazionalità pakistana – presso cui erano impiegati i 13 migranti sono stati denunciati per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro: nei confronti del titolare emanate inoltre sanzioni per un importo pari a 17.300 euro.

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