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Unicam: inizia la sperimentazione per il vaccino anti-cancro

L’Università di Camerino ha ospitato dal 15 al 17 settembre il congresso internazionale sul tema “Gene Vaccination in Cancer”. L’evento, coordinato dal docente Unicam Augusto Amici, ha visto la partecipazione di oltre 100 studiosi e numerosi speaker provenienti da prestigiosi istituti scientifici e di ricerca di tutto il mondo, ed è stato ospitato nella splendida cornice del Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, sede collegata Unicam.


Il mio gruppo di ricerca e quello del prof. Guido Forni, docente di chiara fama dell’Università di Torino – ha affermato il prof. AugustoAmicisono ormai diventati un punto di riferimento a livello internazionale per il lavoro di ricerca nell’ambito dei vaccini a DNA anti-tumore. Questo congresso dunque è servito per avvicinare ancora di più gruppi internazionali alla stessa problematica. Tutti i partecipanti lavorano nello stesso campo, e quindi questo incontro ha voluto essere una ulteriore occasione per discutere insieme, piuttosto che star chiusi nel proprio studio o laboratorio, in modo tale da riuscire a fare dei passi avanti notevoli”.

I gruppi di ricerca guidati dal prof. Amici e dal prof. Forni hanno messo a punto un vaccino anticancro e presto partirà la sperimentazione sull’uomo. “La sperimentazione animale – ha dichiarato il prof. Forni – è finita; abbiamo avuto dei dati molto interessanti e speriamo di iniziare presto la sperimentazione sull’uomo. Il protocollo è stato approvato un mese fa dall’Istituto Superiore di Sanità, e nei primi giorni di novembre dovrebbe iniziare il reclutamento dei pazienti da parte dell’Istituto Oncologico Veneto a Padova, diretto dal prof. Giorgio Amadori, che coordina il gruppo clinico che porterà in terapia nei pazienti il nostro vaccino”.

Ilvaccino – prosegue il prof. Forni– consiste in un frammento di dna che viene inoculato intramuscolo nei pazienti che hanno subito un’operazione e che hanno seguito tutte le terapie tradizionali per quanto riguarda tumori della testa, del collo e della faringe; il vaccino potrebbe aumentare il periodo libero da malattia ed evitare che si verifichi una recidiva del tumore. I risultati in laboratorio sono entusiasmanti: ora bisognerà vedere quanto di questo si trasformerà in un risultato utile per le persone malate. Teniamo le dita incrociate”.

Ho iniziato a lavorare sui vaccini a DNA – ha dichiarato il prof. Amici – nel 1994, in seguito a lavori di studiosi americani pubblicati l’anno precedente, che stavano mettendo a punto vaccini a DNA per malattie virali, per le quali il nostro organismo è però già preparato ad indurre una risposta immunitaria. Il tumore viene invece riconosciuto come un elemento dell’organismo e quindi il sistema immunitario non reagisce; stimolando invece una risposta immunitaria sarà dunque più facile combattere il tumore. E’ quello che stiamo cercando di dimostrare e che speriamo si verifichi”.

Un grande successo dunque per la ricerca universitaria.
Non solo un successo della ricerca universitaria – ha dichiarato il prof. Amici – ma mi piace sottolineare che è un successo della ricerca italiana: il lavoro è stato iniziato da noi in Unicam e dal gruppo del Professor Forni, grazie anche al finanziamento dell’Indena, società di Milano che si occupa di prodotti naturali, e colui che effettuerà la sperimentazione clinica sarà il professor Alberto Amadori. In occasione del congresso, abbiamo avuto anche una riunione con un gruppo di ricerca del Karmanos Cancer Institute di Detroit, che ha espresso l’intenzione di estendere la sperimentazione di questo vaccino negli Stati Uniti. Un successo italiano quindi che sta catturando attenzione a livello internazionale”.

Il congresso si è aperto giovedì 15 settembre con i saluti del Rettore Eletto Unicam Flavio Corradini e del Sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli.
Il congresso di Ascoli è stato dunque l’occasione per vedere riuniti non solo accademici, ma anche rappresentanti del mondo dell’industria e degli enti pubblici di ricerca, per condividere i risultati degli studi più recenti e per cercare di elaborare linee guida per il futuro della vaccinazione anti-cancro.

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