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Un arresto cardiaco la causa del decesso dell’imprenditore di Penna San Giovanni

Dall'autopsia nessun segno di violenza su Amedeo Testarmata: sarebbe morto per un malore

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Ambulanza, soccorsi, 118

A uccidere Amedeo Testarmata sarebbe stato una complicazione cardiaca. E’ quanto emerge dal referto autoptico del consulente nominato dal Pm Ortenzi per far chiarezza sulla morte dell’imprenditore 49enne deceduto durante una procedura di Tso a Penna San Giovanni.

L’uomo era stato caricato su un’ambulanza chiamata dal medico che aveva in cura Testarmata, a sua volta chiamato dalla sorella per un malore. L’uomo però, rifiutata la visita del proprio medico, è stato costretto a un tso, il trattamento sanitario obbligatorio che il personale del 118 stava per praticargli quando un nuovo malore ha tolto la vita al 49enne nella serata di sabato 11 luglio.

Il pm ha dunque aperto un fascicolo di indagini per far luce sulla vicenda. L’autopsia svolta lunedì 13 ha dato un parziale risultato a discapito del personale sanitario del 118 intervenuto: non sarebbero responsabili di violenze sull’uomo. Il medico legale però ha chiesto altro tempo per le analisi degli organi, in modo da poter verificare che non vi siano stati iniettati farmaci che possano in qualche modo aver causato la morte del paziente.

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